La faccia del giusto

10_1453895836Sono in ritardo, perché mia sorella era la faccia del giusto.

Mia sorella era la faccia del giusto, una che non sapeva sbagliare.
Mia sorella era la faccia del giusto quando diceva di mantenere la calma e di non trattarla male, perché lei sapeva, perché lei era la faccia del giusto.
Mia sorella aveva la faccia del giusto perché sapeva già tutta la sua strada, perché aveva progetti.
Mia sorella aveva la capacità maldestra di non saper percorrere una linea dritta sulla strada, anche quando guidava, mia sorella era storta, anche quando aveva la faccia del giusto.

Mia sorella ora non ha più quella faccia, ora ha la faccia di chi si è perso e parte per cercare la verità. Mia sorella prenderà un aereo, gli aeroporti le piacciono.

Mia sorella non si sente in colpa e cerca di ridimensionarsi.

Mia sorella non si è mai sentita così bianca e lucente in vita sua.
Ma io no, non ho una sorella.

Nuovi ricordi

14380027_10209627209012121_1579034047578042975_oVoglio creare ricordi, uno per giorno, tanti ricordi, tante storie e tanto amore.

Ho tagliato i capelli, perché questo è un nuovo inizio, questa è la mia storia.

E siamo andati in macchina a un matrimonio, come se andassimo in gita e siamo tornati, cresciuti e quanto ci mancavamo?

Tutti insieme come una volta.

Voglio creare i ricordi che non ho più, tutti quelli che mi sono mancati. Tutti quelli che ho perso perché non potevo permettermeli.

Scappo, devo andare, la vita mi aspetta… Eccola, finalmente è arrivata.

Ti ho cercato per lungo tempo, ti ho trovato e, no!, non ti lascerò andare…

Le 10 regole del Sostituto

medicinaHo iniziato a cogliere il mio sogno, a lavorare. Ho iniziato a fare il medico. Tutta la storia di questi anni per arrivare fino a qua, quando ora le cose sono finite e mi chiedo, quando sono successe, quando sono stata così in ansia per un esame, quando non ho dormito per l’eccitazione di dover cominciare un internato nuovo e per rendermi conto che era la strada giusta?

Quando? Quando sono stata in ansia perché ho fatto la mia prima sostituzione?

In sei anni impari solo un quarto di quello che c’è da sapere, perché tutto è contro di te quando ti siedi per la prima volta sulla sedi del medico, dall’altra parte della scrivania, con in una mano il ricettario rosso e nell’altra il mouse del computer, pronto a dimostrare cosa sai fare, cosa pensi di saper fare.

E allora impari.
E io ho tirato fuori 10 regole per non dimenticarmi mai che, anch’io ho iniziato da zero, anche io ho cominciato da qui:
1)I piedi sono importanti, tutti hanno qualcosa ai piedi e tu non ne saprai mai abbastanza;
2)Se inizi a lavorare nel tuo paese, il primo giorno avrai fuori dalla porta dell’ambulatorio, almeno 3/4 pazienti che dichiareranno di essere tuoi parenti. Il numero si moltiplicherà nei giorni successivi;
3)Se inizi a lavorare nel tuo paese v2.0, -Ah, ma te sei la figlia del/della… ;
4)Se inizi a lavorare nel tuo paese v3.0, -Oh, quando vedo la tua mamma/il tuo papà glielo dico che sono venuta da te!;
5)La tecnologia sarà contro di te: la stampante sbaverà inchiostro e vi si incepperà la carta, il computer si bloccherà e non risponderà a nessun comando (e quando dico nessuno, intendo nessuno, nemmeno a ctrl alt canc) e dovrai togliere la corrente a tutto il blocco elettronico per farlo ripartire, nella speranza che non scoppi, lo scanner smetterà di scannerizzare proprio quando ti servirà di più. Ma, tranquillo, una sola cosa non smetterà di lavorare, il telefono, quello suonerà in continuazione, soprattutto quando starai cercando di disincastrare la carta dalla stampante con una mano e con l’altra di far ripartire il computer;
6)Fare i certificati di malattia sarà tra le avventure più emozionanti, soprattutto quando non funzionerà il sito dell’INPS;
7)Ti si bloccherà la valvola dello sfigmomanometro;
8)I pazienti ti chiederanno di tutto, sii pronto a tutto;
9)Alcuni ti crederanno inesperto e -oh, ma ti te ses tropp giuin, te ses sicür di esser un dutur?, niente panico, saprai di sicuro di essere giovane e inesperto, sarai comunque bravissimo.
10)Alcuni nonnetti saranno così amorevoli che vorrai adottarli. Sono i migliori, soprattutto quando ti porteranno i dolcetti.

Tutti iniziamo da zero. L’inizio è solo la partenza.

Goditi il viaggio, fidati, è meraviglioso.

Vincere e perdere

vincereEcco, ecco ho realizzato i miei sogni… Quasi tutti, la parte più grossa…

E ora, ora posso abbandonare un’altra estate a fare tutto tranne che fermarmi al mare, ad affogare i pensieri nel sale.

E cammino e spendo soldi che non ho in simpatiche fughe dalla realtà. E allora cerco qualcosa dentro i libri e non devo più studiare e cosa devo fare?

Cerco te sotto le coperte, sotto lenzuola troppo spesse, rese pesanti dalle mie lacrime… E ho pianto così da disidratarmi e non più un liquido nel mio corpo e avrei voluto che fosse vodka a scorrermi nelle vene, per dimenticarmi di esistere. Ma ho vinto. Ho vinto contro tutti, contro chi mi ha screditato, chi mi ha resa debole, chi ha provato a conoscermi e non ci è riuscito, chi è convinto che quello che ha visto sia sufficiente a definirmi.

E ho vinto io, a letto ho vinto io, nei libri che ho letto ho vinto io e con te, con te ho vinto io. E le tue mani grandi da musicista che provano a conoscermi e ancora sbagliano mira e non sanno abbracciarmi.

Ho vinto io, stavolta ho vinto io.

Lasciami godere questa mia sconfitta.

Niente

La_metà_di_nienteNiente, il vuoto della fatica di alzarsi presto la mattina e andare in un posto ostile dove devi combattere per essere salutata, dove il tuo cromosoma X sovrannumerario è un difetto e tutti ti guardano come se volessi rubargli il bisturi.

Ma io prendo il meglio di quello che mi viene addosso. Io non mi lascio ignorare, il mio cromosoma X si fa guardare.

Nessuno mi mette da parte.

Niente, non so dire altro, in questa serata di fine giugno, in cui mi sento dispersa tra le mie responsabilità e le mie necessità.

Ho dovuto pensare a cosa fare. Tu cosa farai?

Io so solo una cosa, io non aspetto.

Accòmodati

respiro_ok-624x412Tra le urla di un’altra corsa. Tra le cose che ho perso per strada, che non so se rivoglio indietro.

Tutte le cose buone che voglio mangiare e i morsi che voglio farmi dare, il dolore mi deve bastare. Mi devi bastare.

Accomodàti qui, tra le cose che dobbiamo fare, ci teniamo impegnati mentre sprofondiamo nell’incertezza.
Ne avevo di più prima, di certezze.

Nella lontananza di sicuro nulla resiste, che i fuochi, io lo so, si spengono. Tu non basti a riattizzarli.

E crolli addormentato, senza neanche il tempo di accorgermene. E così neanche son sbocciata che sfiorisco.

Il tempo delle decisioni dovrà pur arrivare e con te mi sembra solo di rimandare.

E nel frattempo facciamo gli anni e tu ancora mi chiedi dove sono i respiri nelle canzoni.

Battaglie

incantodiluceScoppia la guerra, scoppia dentro la stabilità di un mondo creato con il tempo… Scoppia e sei persa, tra l’ansia delle tue abitudini e la volontà di qualcosa di nuovo, con la paura di rimanere ancora da sola, per tanto tempo… Troppo.

È troppa la necessità di un abbraccio, è troppa la voglia di dormire in un letto riscaldato da due corpi. Ma le situazioni si creano e siamo diversi…

Ti aspetto, tra le notifiche del cellulare cerco le tue e non ci sono. Sciogliersi in lacrime, ci viene bene. Tu hai sentito che sapore hanno?

E fai una scenata e ti odi, perchè hai ragione. Tu sai come sei.

È finita, ma nessuno ha il coraggio di dirselo. Eppure hai combattuto per me le tue battaglie migliori e ho scritto i miei ringraziamenti per ultimi e ho cercato di non piangere. Poi ci siamo sdraiati sul prato al tramonto, quando l’assalto era finito e ci siamo fatti avvolgere dall’arancione del sole che cade….

E sei un classico e io, poi, sono sempre nuda di fianco a te, con Bach in sottofondo, con la voglia di distruggerti i fianchi e di morderti le labbra e alla fine dormi… Tu dormi sempre.

E poi, io continuo a correre, tu che fai?

Tu hai ancora un po’ di coraggio?

Cioccolato

chocolandCioccolato. Lo vuoi tu questo pezzo di cioccolato?

Devi dirmi cosa vuoi farne di tutto questo, tu che non dici una parola e che hai paura di guardarti dentro… Io che sono a disagio, che cerco conforto, che cerco supporto… Attendo che tu mi dia un morso, come quella volta… Ricordi? Ho avuto il livido per mesi… Che sapore avevo? Di fragola.

Sei cattivo come i primi mesi, te lo ricordi? Arrabbiato e nervoso. E poi ti sei addolcito, non sono una minaccia. E sfogavi su di me quel te stesso che ora non sai più trovare, tra i morsi, le urla, il sesso e mi sentivo parte di un progetto più grande.
Ora siamo così, placidi davanti una televisione che si spegne e va via la corrente anche tra di noi. Siamo forse caduti nell’abitudine, siamo forse innamorati di altri?

Siamo ancora cioccolato?
Io ho fame. Tu? Tu ne vuoi ancora?

Storie già scritte, libri già letti

2016-01-19-15.53.51Tutte le storie sono già state scritte, tutte le canzoni cantate e noi pensiamo ancora di essere originali…

Tutti i bei libri sono già stati scritti, quindi cosa ci resta?

Mi resta l’abbraccio sonoro durante la notte, pieno della musica che suoni tutti i giorni e io non ci sono, perché il mio corpo non è musicale.

E tu cerchi invece di appoggiarti, e cerchi il calore. Io ho mani esperte e so dove cercare il tuo dolore, io so come tamponarlo, ma tu hai mai provato a trovare il mio?

Ti sei mai chiesto se sono felice con te?

La paura di rimanere soli ci fa fare tante cose sbagliate…

La vita non sempre sorride, lasciala correre.

Viviamo storie scritte da altri e leggiamo libri già letti.

Varese

imagesVarese è gialla… Tra le luci della sera, su un pullman che ti porta dal ragazzo che ami, Varese è gialla. Giallo chiaro… Varese è bella… Varese è casa.
Varese è fredda d’inverno e calda d’estate… Varese è una città come tante altre… E io ho corso tra le sue vie e baciato e detto “Ti Amo”, persa nella sua luce gialla… Varese è gialla come il sole e verde come i suoi giardini, Varese Città Giardino… Varese che corre, che cresce, che ha la sua Università.
Varese è fredda per chi viene da fuori, perché gli abitanti stanno sulle loro. Varese è più interculturale di quanto, molti, vogliano ammettere. Varese vuole essere moderna… Varese che si perde in un bicchier d’acqua. Varese che non ha una discoteca decente. Varese, che i suoi adolescenti non vedono l’ora di fare 18 anni per poter prendere la patente e andare a ballare a Milano. Varese che ha il Salotto, e grazie che esiste quel posto, perché l’Amore è Amore in qualsiasi sesso esso si riversi.

Varese che produce Laureati,

Vento soffia più piano così l’amore si fermerà,
Forte soffia sul pianto ed un sorriso rinascerà.
G. Gotti.

Dott.ssa Eleonora Visconti